Sgabelli alti
21/06/2020
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Li chiamano sgabelli alti sono noti anche come sgabelli da bar, perché è proprio per stare davanti al bancone che sono stati disegnati con le gambe così lunghe. C’è chi dice che siano una seduta sexy, perché si dice che avere lo sguardo più alto di quanto permetta una sedia, sia una prerogativa per flirtare meglio, magari proprio davanti a un buon cocktail. Una teoria avvalorata da tante scene viste nei film. E, forse proprio grazie a questo immaginario cinematografico, è diventato un arredo capace di dare un segno identificativo agli interni di un cocktail bar.

Ma negli ultimi anni è facile trovare gli sgabelli alti anche in ambito domestico. L’esempio più tipico è lo sgabello da cucina, vicino a isole e penisole che, se da un lato sono territorio dello chef di casa, dall’altro, grazie proprio agli sgabelli alti, diventano il piano ideale per la colazione del mattino o un pranzo veloce. Un’altra versione del più classico passavivande a parete. E in alcuni ambienti stretti, si può ricavare un bancone snack che si presta a essere un piano di lavoro aggiunto, installando un piano lungo la parete. E per chi ha un giardino, lo sgabello alto (esistono anche le versioni da esterno) può trasformare una finestra nell’appoggio ideale per consumare un aperitivo all’aria aperta.

Oltre all’altezza, questa seduta ha altre caratteristiche abbastanza diffuse: può essere girevole, può avere uno schienale (più o meno alto) e si trovano anche modelli impilabili, caratteristica ricercata soprattutto per l’uso nei locali pubblici. Ma gli usi dello sgabello alto in casa si prestano alle interpretazioni più personali, come quella di Eileen Gray che nel 1928 ne disegnò uno bellissimo per la sua villa in Provenza e il suo appartamento a Parigi, solo per aver una seduta non convenzionale su cui sedersi al suo tavolo da disegno.